Rito della sabbia
Le origini del rito della sabbia sono antichissime e si fanno risalire alle tribù nativo-americane e secondo alcuni anche a quelle hawaiane, popoli che si sposavano appunto sulla sabbia e non in edifici sacri come le chiese moderne.
Il rito della sabbia prevede che gli sposi versino contemporaneamente, tramite due vasetti, della sabbia di diverso colore all’interno di un terzo vaso più grande. La sabbia così si amalgama, creando suggestive onde di colore a rappresentare la futura vita insieme, l’unione delle anime che inizia nel momento in cui si diventa marito e moglie. Gli sposi possono poi sigillare il vaso con il coperchio e tenerlo a casa, per ricordarsi sempre della promessa fatta, soprattutto quando la routine e la quotidianità faranno vacillare le proprie certezze.
Il rito della sabbia rappresenta l’essenza del matrimonio: vite separate unite per sempre, ma anche anime che, pur essendo legate, mantengono la propria individualità. Il rito della sabbia è una bellissima metafora della vita di coppia perché coglie lo spirito dello stare insieme, essere legati ma restare se stessi, promettersi amore eterno e prendere un impegno seriamente.
Se la coppia ha già dei figli anche loro possono partecipare, basterà utilizzare della sabbia di colori diversi per ogni membro della famiglia, il vaso finale sarà il simbolo della vita insieme. Si presta bene anche agli anniversari più importanti come i 50 anni di matrimonio: è un modo molto romantico per rinnovare le promesse senza organizzare una cerimonia a tutti gli effetti.